Nair, voce luminosa: «mi immergo nel pop rock sinfonico»

di Raffaella Oliva Nata in una famiglia di notai e avvocati, la cantante di Rovigo ha già cantato per papi e reali. E accompagnerà i Virtuosi Italiani in uno spettacolo tra jazz e cinema

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«Un dono»: così Silvia Nair definisce la potenza della sua voce che, con quattro ottave di estensione, le è valsa paragoni con una star internazionale come Céline Dion. «Una dote naturale, rafforzata con lo studio e la disciplina, che mi consente di spaziare con disinvoltura tra generi diversi», dice la cantante di Rovigo, chiamata a inaugurare, il 17 ottobre al Teatro Ristori di Verona, la seconda parte della 25esima stagione concertistica de I Virtuosi Italiani. In programma uno spettacolo dedicato alla storia del musical, tra echi jazz e atmosfere da cinema. «Con l’Orchestra de I Virtuosi e il sassofonista Federico Mondelci, partirò da Gershwin e Bernstein, per arrivare a Cabaret, New York, New York, fino al grande Andrew Lloyd Webber di Evita e Cats. Alla base uno studio filologico, ma anche del sano divertimento: adoro calarmi nei ruoli più svariati come fossi un’attrice».

È con questo approccio che Viscardini — questo il cognome di Silvia all’anagrafe — è entrata nel mondo della musica. Alle spalle studi di pianoforte e composizione al conservatorio, Nair, pseudonimo che significa «luminosa» e che riprende il nome della madre, descrive il canto come «una vocazione adulta», scoperta dopo la laurea in Giurisprudenza. «La mia è una famiglia di notai e avvocati, io sono la pecora nera. Ho fatto la pratica notarile, ma poi ho abbandonato tutto per inseguire il mio sogno. Attorno a me non avevo artisti, però sono cresciuta ascoltando le opere liriche con mia mamma, musica sinfonica con mio padre e pop rock inglese, dai Queen a Bowie, con i miei fratelli». Un mix di influenze che, dal 2004 in avanti, ha dato vita a tre album di pop rock sinfonico che l’hanno fatta conoscere in Estremo Oriente, dal Giappone alla Cina.

«Merito di Toni Verona di Ala Bianca, la mia casa discografica: ha intuito che la mia voce potesse piacere anche all’estero. È la forza del bel canto, unita alle melodie ariose ed epiche delle mie composizioni. Vedi Shine on now: un successo in Italia, grazie a uno spot tv». Anche autrice di colonne sonore, ora al lavoro su un nuovo album, Nair racconta di essersi sentita per la prima volta un’artista quando ha cantato in Vaticano, per il Giubileo della Pace, di fronte a papa Wojtyła. «Era il 2000, non avevo ancora intrapreso questa carriera. Devo molto al violinista Giusto Pio che, oltre a farmi conoscere Battiato, con cui sono stata in tour, mi presentò Ernesto Olivero del Sermig, il Servizio missionario giovani: grazie a lui ho cantato anche per Ratzinger, per il presidente brasiliano Lula, per i reali di Giordania». Risale allo stesso anno un’esibizione tra gli alluvionati del quartiere torinese Borgo Dora: «La gente spalava il fango, intonai degli spiritual per dare speranza. La stessa che vorrei trasmettere con la mia musica: canto l’amore per la vita e la libertà di essere sé stessi».

Nella foto, Silvia Viscardini (in arte Nair): il 17 ottobre canterà nel concerto con i Virtuosi Italiani al Teatro Ristori di Verona

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2 ottobre 2024 (modifica il 2 ottobre 2024 | 16:24)

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