Cartellone pieno di sorpreseBacchette e solisti, tante stelle

di Enrico Parola Sul podio la guida dei Berliner Petrenko, Gatti, Chung, PappanoTra i «divi», Trifonov e Argerich Il presidente Dall’Ongaro:«Vengono tutti per la qualità dell’orchestra e il valore del coro»

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Come nuovo direttore musicale, Daniel Harding inaugura la stagione affrontando per la prima volta Tosca e portando subito dopo la Messa da requiem di Verdi a San Paolo fuori le mura (le due produzioni saranno incise dalla Deutsche Grammophon, con cui c’è un contratto in esclusiva); guiderà l’orchestra in due tournee internazionali che toccheranno Parigi, Vienna, Amburgo, Barcellona e altre cinque città tra cui il debutto polacco a Katowice; e saranno sei i programmi diretti al Parco della Musica, iniziando l’integrale mahleriana col Titano e la Resurrezione.

Ciò che impressiona è che la presenza del maestro britannico quasi non spicca nel nuovo cartellone dell’Accademia di Santa Cecilia: «colpa», ma qui bisogna dire merito, di un affollamento clamoroso di solisti e direttori: direttamente dall’Olimpo dei Berliner Philharmoniker planerà nella Città Eterna Kirill Petrenko e, prima di lui, saliranno sul podio dell’Auditorium Teodor Currentzis, Semyon Bychkov, il direttore emerito Antonio Pappano, i suoi predecessori Daniele Gatti e Myung-Whun Chung; i migliori pianisti d’oggi, da Daniil Trifonov e Martha Argerich (presenti nell’altrettanto ricco cartellone cameristico) a Beatrice Rana e Alexandre Kantorow, senza dimenticare violinisti come Lisa Batiashvili e Joshua Bell, «artist in residence» con due impegni cameristici e uno sinfonico. Basterebbe chiedere a Leporello di redigere un catalogo senza neppur sbirciare le opere in programma.

«Però val la pena guardarlo- dice Daniele Dall’Ongaro, presidente dell’Accademia -.

Con Harding, nei primi tre incontri, abbiamo solo parlato di musica e così per la sua prima stagione da direttore musicale si è profilato un percorso tutt’altro che scontato: le prime due sinfonie di Mahler, le seconde di Brahms e Suk — una meraviglia, ingiustamente caduta in oblio — le Scene dal Faust di Goethe di Schumann, Dvorak con Bell e Prokof’ev con Batiashvili, senza dimenticare la prima assoluta de Il carro del tempo di Enrico Scaccaglia, vincitore del concorso Berio». Dall’Ongaro è giunto alla fine del secondo mandato. «Ho fatto introdurre io il tetto di due: penso che dieci anni di direzione artistica possano bastare».

Anche perché ha la soddisfazione di lasciare consegnando una realtà florida «nei bilanci e a livello artistico. Il segreto per assicurarci così tante stelle? Innanzitutto, la qualità dell’orchestra, cresciuta esponenzialmente grazie a Pappano e agli altri prima di lui, come Chung e Gatti. Un coro splendido, che ci permette un repertorio difficile per tante altre realtà sinfoniche: Gatti dirigerà il Canto del destino e il Canto delle parche di Brahms, Daniele Rustioni Ivan il terribile di Prokof’ev, Lorenzo Viotti Il funerale della primavera di Zemlinsky, accostato alla sinfonia Primavera di Schumann, Pappano il raro e monumentale Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile di Busoni.

E George Benjamin porterà in forma semiscenica la sua opera Written on Skin. Oggi è uno dei massimi compositori, ma con lui abbiamo costruito un rapporto negli anni; qui gli artisti vogliono tornare perché si trovano bene con l’orchestra e con l’ambiente: c’è una vera comunità, calda, accogliente, è bello condividere momenti extramusicali; con lo sfondo di Roma, altra attrazione irresistibile per chiunque».

Anche per Teodor Currentzis, che schiererà la sua Utopia per la Quarta di Mahler e il secondo concerto di Brahms, solista Kantorow, come nella Rapsodia su temi di Paganini di Rachmaninov, mentre Beatrice Rana accosterà il Concerto in sol di Ravel a quello di Eric Montalbetti.

LA GUIDA – Concerti anche nelle Basiliche, attesa alla Scala e al Lingotto

Inizia una nuova era per l’Accademia di Santa Cecilia con la nomina del Direttore Musicale Daniel Harding che il 21 ottobre aprirà la Stagione sinfonica (che si concluderà a giugno 2025) con Tosca e, oltre ai concerti in sede, darà il via a numerosi nuovi progetti artistici con la Deutsche Grammophon, nelle Basiliche romane e nelle più prestigiose sale da concerto europee. In cartellone ventotto produzioni sinfoniche, diciotto da camera, due concerti fuori abbonamento per un totale di 104 concerti in sede, due tournée europee che prevedono dieci concerti in sale importanti, due concerti fuori sede a Roma e due in Italia, al Teatro alla Scala di Milano e al Lingotto di Torino. Saranno eseguite musiche di cinquantotto compositori, da Bach, Händel, Mozart, Beethoven, Wagner e Mahler fino a giungere a Widmann e Benjamin. Gli abbonamenti e i prezzi dei biglietti rimangono invariati, tante le agevolazioni per i giovani under 35. Informazioni: https://santacecilia.it

Sopra, il direttore emerito Antonio Pappano tornerà sul podio a fine gennaio ’25 per i Notturni di Debussy e il Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile di Busoni, affidato al pianista ucraino Vadym Kholodenko
(foto Musacchio&Ianniello)

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30 settembre 2024 (modifica il 30 settembre 2024 | 07:56)

30 settembre 2024 (modifica il 30 settembre 2024 | 07:56)