Tra maestri e giovani realtà (e aumentano gli espositori)

di Veronica Tuzii Il sindaco Brugnaro: «queste imprese creano valore economico e sociale in Italia»

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Nello splendore della Serenissima si costruiva una nave al giorno, realizzata a mano in ogni singolo pezzo. Era una factory già a partire dal XII secolo l’Arsenale di Venezia, definito il luogo «dell’immenso lavoro» per la concentrazione di manodopera e per la complessa articolazione della filiera manifatturiera. È la sede ideale per accogliere il genio pratico del Belpaese che vedremo declinato nel Salone dell’Alto Artigianato Italiano, dal 3 al 6 ottobre alle Tese dell’Arsenale. Dopo una prima edizione che ha registrato oltre 15mila visitatori, quest’anno saranno 140 (erano un centinaio l’anno scorso) gli espositori, selezionati tra le 300 candidature giunte all’organizzazione, per offrire il meglio, da Nord a Sud.

Promossa dal Comune di Venezia e organizzata da Vela spa, una fiera che porta in scena un mondo in cui la creatività e il talento incontrano il valore del lavoro manuale, spaziando dalla gioielleria alla sartoria, scultura, vetro, tessitura e merletti, arredo e complementi, con le novità della presenza di categorie merceologiche come ombrelli, calzature, strumenti di scrittura, cappelli, pelletteria, camini artistici e pianoforti. «Le imprese artigiane — chiosa il sindaco Luigi Brugnaro — creano valore economico e sociale, garantiscono l’unicità del prodotto e rappresentano il vero e proprio modello italiano di produzione del Made in Italy. Eccellenze che vedono anche Venezia e la sua laguna in primo piano come luogo di produzione di oggetti di qualità e non solo come luogo storicamente di transito di merci e di culture tra Oriente e Occidente».

Dopo Homo Faber e Glass Week, col Salone l’arte del saper fare abiterà nei 7mila metri quadri delle Tese delle Nappe, di San Cristoforo, 98 e 99, a comporre un excursus sulle tracce di antichi mestieri che nel terzo millennio si reinventano nel segno dell’innovazione e sostenibilità. Saltellando nella lista degli espositori, ecco i colorati tappeti di Eugenia Pinna, che rilegge la tradizione tessile sarda, o i cappelli dal design accattivante firmati Baldacchini Hat, dal Lazio. Per scaldarsi e per scaldare il cuore sbarcheranno in laguna dall’Emilia Romagna stufe in maiolica, a pellet o in ghisa grazie al fumista Cerio Bartolomeo. Una storia di progettazione sostenibile è quella di Albore, giovane realtà lombarda specializzata in light design, che crea lampade con la modellazione e stampa 3D, utilizzando una bioplastica derivata da risorse naturali rinnovabili come l’amido di mais. Sempre dalla Lombardia, De Rosa, celebre per la produzione di biciclette da corsa che nel corso degli anni ha equipaggiato, tra gli altri, i team di Merckx, Moser e Argentin. Anche la musica sarà protagonista del Salone, con i veneti Zanta Pianoforti e le liuterie Cadamuro e Pusiol. Tra maschere, tabarri e costumi, non può mancare il vetro nella città lagunare, da Matteo Seguso, maestro dell’incisione artistica su vetro a ruota fatta a mano, ai Fratelli Toso, coi loro specchi e mobili in specchio veneziano, alla fornace Orsoni per le tessere di mosaico. Restando in tema, già presente alla Glass Week, sarà ormeggiato davanti alla Tesa 98 il «Glass Bateo» di Promovetro, che accoglie 50 opere create da 17 aziende di Murano.

Settanta le dimostrazioni dal vivo, per entrare nel processo creativo che sta dietro a ogni oggetto. Nel programma, spazio alle lavorazioni tradizionali veneziane, con la Fondazione Musei Civici che esporrà (Tesa 113) «I mestieri dell’arte», un’iniziativa a mettere in luce l’importanza delle Arti Decorative. Saranno anche visitabili le mostre «Waterproof Venice», «I saperi di Marco Polo», «Souvenir», «Il colore della materia». Una vetrina e uno spettacolo, dunque, per toccare con mano cosa porta la passione e cura dei maestri artigiani a trasformare un manufatto in un’opera d’arte.

LA GUIDA – Fino al 6 ottobre la creatività è alle «Tese» di San Cristoforo

Dal 3 al 6 ottobre all’Arsenale di Venezia, si svolge la seconda edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, un evento che intende celebrare l’eleganza e la raffinatezza dei mestieri antichi, anche attraverso l’entusiasmo e la creatività dei giovani artigiani. Quest’anno il numero degli espositori cresce da 100 a 140. A disposizione degli artigiani ci saranno, oltre alle Tese delle Nappe e alle Tese di San Cristoforo, anche le Tese 98 e 99 per un totale di circa 7.000 metri quadrati.Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano è promosso dal Comune di Venezia e organizzato da Vela Spa nell’ambito del progetto «Venezia e la sua laguna: gestione e valorizzazione dei flussi turistici», finanziato dal Ministero del Turismo per la valorizzazione dei Comuni a vocazione turistico-culturale nei cui territori sono ubicati siti riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Per informazioni e biglietti: www.saloneartigianato.venezia.it.

Nella foto, gli spazi della Fiera dell’Alto Artigianato
alle Tese

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26 settembre 2024 (modifica il 26 settembre 2024 | 08:20)

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