Yuki Serino, stella emergente: «Il mio violino senza paura»

di Enrico Parola La vincitrice del Concorso Città di Cremona nel concerto inaugurale dello Stradivari Festival: «ho cominciato a due anni, che sfida i Capricci di Paganini»

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Yuki Serino non inaugura semplicemente lo Stradivari Festival: coi suoi diciotto anni è l’icona del titolo scelto per il primo concerto, «Il futuro della musica». Il Museo del Violino, per l’occasione, le mette a disposizione lo Stradivari «Cremonese» del 1715, con cui affronterà la Partita in re minore di Bach (con la celebre Ciaccona), duetterà col violoncellista Giovanni Gnocchi sulle note del contemporaneo Widmann, e sarà parte dell’ensemble che coronerà la serata col Settimino di Beethoven. Onore e onere che spettano alla vincitrice del Concorso Città di Cremona 2024.

Perché aveva deciso di partecipare a questa competizione?

«Perché il programma era esigente e stimolate – prevedeva ad esempio ben cinque Capricci di Paganini, di solito ne sono richiesti due – e mi piaceva capire fin dove potevo spingermi, vedere cosa avrebbero detto di me i grandi violinisti in giuria, come Amoyal e Anna Tifu. Una bella sfida».

«Eh sì, non me l’aspettavo, anche se ovviamente quanto si compete lo si fa per vincere. Devo ringraziare il cavalier Arvedi per la generosità del premio (40mia euro, ndr.), e il Festival che mi dà questa opportunità incredibile».

Quando ha deciso di intraprendere la via dell’arte?

«Non c’è stato un momento. I miei genitori sono entrambi violinisti professionisti, mio zio è violoncellista nell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino: non ho memoria di una fase della mia vita senza la musica. Imparare a suonare il violino è stato come imparare una terza lingua: l’italiano del papà, il giapponese della mamma, la musica di entrambi. Ho iniziato a suonare a due anni. Mia mamma è stata la mia insegnante fino ai dodici anni».

«No, mi ha fatto vivere tutto in modo naturale, semplice. Ho imparato a leggere le note solo dopo parecchio tempo che suonavo: andavo a orecchio, ripetevo quel che suonava lei, soprattutto all’inizio non era un’istruzione accademica. Anche perché, appunto, ero una bambina».

I primi concerti?

«A cinque anni, la prima volta con un’orchestra a sette. Non mi sembrava strano ritrovarmi in mezzo a tanti adulti che suonavano con me e per me, e neppure vedere in sala il pubblico che assisteva attento mi metteva stress, mi sembrava tutto un grande gioco. Le confesso che provo molta più tensione adesso».

Rispetto ai suoi coetanei?

«Capivo che avevo una vita diversa. Non solo perché appunto facevo una cosa “da grandi” e con i grandi; per me era un divertimento, ma lo facevo seriamente, perché avendo due genitori musicisti di professione mi è sempre risultato spontaneo pensare la musica non come hobby ma come possibile, anzi desiderabile professione. Quindi quando si trovavano a giocare o andavano a mangiare un gelato, spesso declinavo gli inviti perché dovevo studiare o ero via per un concerto; un po’ mi dispiaceva, però la musica mi ricompensava».

Ha passioni al di fuori della musica?

«Adoro lo sci. A dodici anni ci siamo trasferiti a Brunico, e in Val Pusteria mi sono lanciata… anche troppo: una volta ho rischiato di sfracellarmi».

Oltre al concertismo continua a studiare?

«Certo, al Mozarteum di Salisburgo, con Pierre Amoyal. Essere ammessa lì mi ha dato un’altra enorme iniezione di fiducia: mi sono ritrovata a frequentare la stessa classe di violinisti già vincitori dei più importanti concorsi internazionali, come Gibboni, primo al Paganini».

Progetti o sogni futuri?

«Suonare i concerti di Brahms e Sibelius».

«I miei insegnanti. Amoyal, Giuliano Carmignola, che ho seguito per un anno, e Georg Egger, il primo maestro dopo mia mamma: univa una conoscenza profondissima delle partiture e una modestia altrettanto grande; è stato un esempio artistico e umano».

Da italo-giapponese: carbonara o sushi?

«Prima di andare al Mozarteum avrei risposto entrambi; ma ora mi è venuta nostalgia della cucina romana. In questi giorni sono tornata a casa e mi rifaccio».

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23 settembre 2024 (modifica il 23 settembre 2024 | 16:28)

23 settembre 2024 (modifica il 23 settembre 2024 | 16:28)