Nessuno mai leggerà
sul marmo o sul granito
Il mio nome, nè su croci
delle tombe in terra.
Il mio nome sarà scritto
con la penna del fuoco e
la cenere sparsa dal vento
come foglie in autunno,
o dall’acqua piovana
che si riversa al fiume.
(Sarò soffio di vento
che svolazza polline
d’ogni profumato fiore,
questo è il mio sogno).
Non ci saranno preghiere
nè ginocchia genuflesse,
forse resteranno ricordi
d’un uomo semplice, di
uno come tanti di voi
che viveva vestito d’amore,
col cuore aperto a tutti.
Ora è tardi per piangere,
mentre scrivo il cielo
azzurro s’ingrigia, il sole
nascosto sopra bambage nubi.
Quando qualcuno sfoglierà
queste pagine di poesia,
troverà nelle sofferte rime,
parole di pianto e dolore
gonfie di terra straniera,
d’una amara solitudine
vissuta pensando alla mia
perduta occhi azzurri,
anch’essa sarà un ricordo?
23/11/2009