Finalmente l?autunno
mi riporta la quiete.
Solo il vento del nord
ululando muove le note
invisibili delle piante
e nell?aria s?invena
una strana dolce musica.
Il gabbiano riposa stanco
il suo lungo e affamato volo
sull?albero squarciato.
Le altalene pensuli,
gia prese dalla ruggine
stridono dal vento mosse.
A ricami i rovi secchi
attendono l?amica neve.
Un uomo si muove lentamente
coprendosi il volto e le mani
sotto un pesante tabarro.
Stanco mi rivedo nella sua
ombra che s?allontana.
Crocifissi nudi le piante spoglie
che mi sfiorano lungo la via
dove triste m?incammino.
Foglie morte scricchiolano
sotto i miei lenti passi.
E? tempo che torni sul cemento
di questa grande città,
il verde e le altalene li rivedrò
sullo smalto delle cartoline,
se gli occhi non si spengono
di infinita tristezza.