Sul ronzio degli insetti
che svolazzano tormentosi,
sudato mi accaso con l?afa.
Ardono albe e tramonti
sotto il sole d?agosto.
Eccomi su vicolo profondo
spoglio d?ogni pensiero,
m?infilo sulla cruna aperta
dei suoi vecchi mattoni,
godendo sollievo di fresco.
Ho cercato dalla memoria
che mi coglie ancora chiara
un giorno torrido come questo,
probabile è il solo doc.
Un vecchio vestito di stracci
e sudore passando balbetta,
chissà se prega o bestemmia,
cupo e basso il suo sguardo.
M?allerta il suono d?una campana,
sia come sia il cuore batte.
Mi sento solo, nè il vecchio
ha voglia di scambiar parole,
ha gettato le sue scarpe
come liberarsi d?una prigione.
Il mio corpo riposa sull?ortica
tanto sono punto dagli insetti.
Una violetta spunta tra mattoni
testimoni di pioggia neve e sole,
un fiore di vicolo è più d?una rosa
e non si cura del caldo impietoso
che ogni fiore appassisce.