Sentirsi come quel contadino
che semina pugni di grano
sull’unico arido terreno,
con la testarda speranza
di vederlo germogliare,
senza immaginare che buttava
tutta la sua ricchezza.
Un’altro uomo racconta che,
alla sua occhi azzurri
e ai suoi amati figli
ha speso una vita seminando
affetto, rispetto e amore.
Incredulo come un coglione,
con voce rotta di pianto,
se visto disertare dai suoi
per giorni, mesi e anni,
quell’amore che s’aspettava,
chiusi da vergognoso silenzio.
Raccogliendo forza e coraggio,
nel grembo d’una viva speranza
l’illusione che lo richiami,
ingenuamente dimenticando
interminabili ore di veglia,
i solitari giorni trascorsi
con il buio nel cuore.
Sono nell’animo del contadino
e di quest’uomo tanto umiliato,
sono nel credere d’una strada,
quella che porta al giusto Dio.
Burnaby 3/giugno/2008