Sembrava un giorno
come tanti altri,
d’una tarda primavera.
L’alba s’era vestita
d’un grigio fume
e il trillo dell’allodola
non era certo festoso.
Ripartire dalla “mia”
città, tornare colà
alla monotonia dei giorni,
trascorsi senza parole
e che ancora trascorrerò
mi si sgonfiano le vene
tanto è il mio tormento.
Oggi, almeno che il sole
s’affacci come un amico
e che spazzi via il piombo
di questo greve mantello.
Colline fermane, “mie” valli,
quadri cari alla memoria.
Rimosaico i giorni vissuti;
scalzo sulle tue strade
calde di sole o fredde
sul finire di settembre,
giocando festoso la lippa
con la “banda” del borgo.
Vigliacche memorie di
un tempo felice e lontano,
domani sarà la corriera
a cancellarmi il passato,
strapperei questi biglietti
Fermo Roma, Roma Vancouver,
per non ripetermi giorni
di dolorosa nostalgia.
Burnaby 11/giugno/2008