Da Crisanti a Palù, tutti i virologi «contagiati» dalla politica

di Emanuele Buzzi Dopo la pandemia diversi medici si sono fatti tentare dalle sirene dei palazzi. Ecco come è andata

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L’ultimo è Giorgio Palù, ex numero uno dell’Aifa, virologo e – almeno stando ai rumors – candidato in pectore per Forza Italia (in quota Noi moderati) alle prossime Europee nella circoscrizione Nord Est. La casella? Il quinto posto in lista, ma – grazie alle preferenze – con possibilità concrete di giocarsi un seggio a Bruxelles. Palù è l’ennesimo virologo «contagiato» dal virus della Politica. Dopo la fine della pandemia, diversi suoi colleghi sono scesi in campo, spesso con alterne fortune (anche se c’è chi ricorda la candidatura di Ilaria Capua, deputata con Scelta civica dal 2013 al 2018).

Già alle Politiche 2022 l’attrazione per i palazzi romani li aveva messi al centro della scena, provocando anche un mini dibattito: “Ma i virologi sono di destra o di sinistra? O ce ne sono di entrambi gli schieramenti?”, c’è chi aveva detto tra il serio e il faceto. Domande che trovano pian piano delle risposte. All’epoca si erano candidati con il Pd Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova, e l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, che era già stato assessore in Puglia con Michele Emiliano ed è tuttora consigliere regionale. Crisanti – che poche settimane fa ha bollato le dimissioni di Palù dall’Aifa come “il più grande regalo che potesse fare all’Italia” – ottenne uno scranno a Palazzo Madama, mentre Lopalco venne sconfitto all’uninominale in Salento dal leghista Roberto Marti. Pochi mesi dopo ci ritenta – sempre in ambito centrosinistra – Fabrizio Pregliasco, candidato nella lista civica a sostegno di Pierfrancesco Majorino alle Regionali in Lombardia. “Vorrei fare l’assessore alla Sanità”, aveva detto prima del voto. Ma le urne hanno riconfermato il centrodestra e Pregliasco ha raccolto un quinto posto (e niente seggio al Pirellone).

C’è chi è affascinato dalla politica ma sembra non cedere al richiamo della candidatura. È il caso di Matteo Bassetti, il cui nome è stato accostato nelle ultime settimane a Italia viva per un posto in lista in vista del voto di giugno. L’infettivologo, però, ha frenato: “Mi lusinga che si pensi a me in politica, però penso ci sia più bisogno di Bassetti nel sistema sanitario nazionale. Il mio mestiere è quello”. Ancor più stretto è il legame con la politica di Walter Ricciardi. Consulente del ministero della Salute all’epoca della pandemia, Ricciardi è responsabile della Sanità per Azione e finora – dal 2019, anno di fondazione del partito – ha sempre resistito alle sirene di un un possibile scranno. “Formare un epidemiologo è una delle cose più lunghe e difficili che si possano fare, ma in quattro mesi di epidemia ho visto economisti, sociologi, giornalisti, clinici, psicologi, manager, politici acquisire incredibili capacità senza aver frequentato nemmeno un corso breve”, aveva scritto su X Ricciardi nella primavera 2020. Per formare un politico quanto tempo ci vorrà?

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18 aprile 2024 (modifica il 18 aprile 2024 | 15:04)

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